Alfawise U20 – Recensione Stampante 3D
In questo post vi mostrerò la stampante 3d Alfawise U20. Possiamo considerarla un competitor della famosa Creality CR-10, e sicuramente non è il primo clone che viene realizzato, così come la Tevo Tornado o la Anet E10. Anche la Alfawise U20 ha un volume di stampa di 30x30x40 cm, una solida struttura con profilati in alluminio e cuscinetti a sfera per la movimentazione degli assi. Il piano di stampa in vetro è riscaldato e arriva con un rivestimento stile BuildTak. Con questo materiale quindi abbiamo già un’ottima adesione senza utilizzare lacca o altro. Se preferite però stampare direttamente sul vetro, basta sfilare le mollette e girare il piano.
L’alluminio anodizzato nero ed i particolari rossi danno un’estetica niente male a questa stampante. Si perde però nei dettagli dei tubi passa-cavo ed in alcuni componenti secondari stampati in 3d, che gli danno un tocco un po’ artigianale.
Monta un estrusore di tipo bowden e ha un sensore di presenza filamento, che ferma il processo di stampa nel caso in cui finisca il materiale. Inoltre, è presente un sensore di alimentazione elettrica, che salva lo stato della stampa e consente di salvare diverse ore di lavoro.
Il prezzo si aggira intorno ai 250€ (270$), cosa che la rende un’ottima candidata ad essere un best-buy in questa categoria.
Unboxing
Non ho riscontrato problemi nell’imballaggio. La scatola arriva con dei rinforzi angolari che evitano danni durante il trasporto ed ogni componente è ben protetto.
Aprendo la scatola possiamo trovare la base con il piano già montato, mentre nella parte inferiore troviamo il castello dell’asse Z, il box dell’elettronica di controllo ed una scatola di accessori.
Oltre ai cavi per l’alimentazione e la connessione USB, possiamo trovare una scheda SD, alcuni strumenti come la classica spatolina e delle tronchesi, una bobina di PLA di prova (rosso, leggermente translucido nel mio caso) ed un accessorio porta filamento. Il tutto si completa con il manuale d’uso e configurazione, all’interno del quale troviamo anche le istruzioni per il montaggio. Il manuale è inoltre presente sulla SD, in versione inglese e cinese. Su questa troviamo inoltre lo slicer, CURA 15, versione ormai molto datata e che non vi consiglio di utilizzare. Scriverò un post dedicato all’utilizzo di questa stampante con slicer più recenti, come CURA 3.5.1 e Simplify3D 4. Rimani aggiornato!
Assemblaggio
Il montaggio di questa stampante è molto semplice, come del resto lo è per tutte le stampanti con questo tipo di struttura. E’ sufficiente fissare il castello dell’asse Z alla base con le viti e le chiavi in dotazione, per poi procedere ad avvitare i rinforzi laterali in alluminio. Il collegamento dei cavi ai motori e al box dell’elettronica è immediato. In circa 10 minuti siamo pronti per accenderla.
Fate attenzione al posizionamento dei tubi passa-cavo: sono molto rigidi e possono creare problemi durante il processo di stampa. Cercate di posizionarli in maniera tale da evitare che i movimenti della stampante vadano a tirarli e causare danni.
Elettronica
La scheda madre di questa stampante monta un processore a 32 bit ed ha un design proprietario. L’alimentazione è a 24V, cosa che permette al piano ed all’hot-end di raggiungere le temperature in pochi minuti. Il firmware di fabbrica non è open-source, ma il team Alfawise è molto attivo nel rilasciare update e risolvere eventuali bug trovati e segnalati dalla community.
Nei miei primi test ho usato la versione 2.13 del firmware, rilasciata ad Agosto 2018.
Tramite lo schermo touch a colori accediamo al menù dei comandi, che mostra le classiche opzioni che ormai possiamo trovare un po’ in tutte le stampanti moderne, come ad esempio: movimentazione manuale degli assi, navigazione dei file presenti sulla SD, comandi manuali e automatici per l’estrusore e l’hot-end per il caricamento e scaricamento del materiale, oltre alla procedura guidata per il livellamento del piatto.
La sezione delle impostazioni di basso livello permette di cambiare i parametri di velocità ed accelerazione dei motori, così da intervenire sul comportamento della stampante e quindi sulla qualità di stampa.
Qualità di stampa
Dalle prime stampe effettuate devo dire che la stampante si è comportata molto bene, superando le mie aspettative iniziali date dal prezzo contenuto. La qualità di stampa è molto buona senza nessuna modifica ai parametri di fabbrica. Ho scaricato e stampato due modelli per stress-test da Thingiverse:
- Cali Cat – The calibration cat, di Dezign (link)
- 3D Benchy – Il più famoso test per stampanti 3d, di CreativeTools (link)
1st Calicat, 5% infill, 2 outline 1st Calicat, 5% infill, 2 outline 2nd Calicat, 5% infill, 3 outline 2nd Calicat, 5% infill, 3 outline 3D Benchy, 10% infill, 3 outline 3D Benchy, 10% infill, 3 outline 3D Benchy, 10% infill, 3 outline 3D Benchy, 10% infill, 3 outline
Considerazioni finali
Stiamo parlando di una stampante che compete con la CR-10 su praticamente ogni aspetto, tranne il prezzo. Le prime impressioni sono sicuramente ottime. La consiglierei su due piedi a chi si avvicina ora al mondo della stampa 3d. Questa stampante si monta in 10 minuti e stampa già più che bene senza fare settaggi avanzati.
Mi riservo però di provarla in maniera più estensiva, soprattutto per testarne il comportamento su un periodo più lungo di tempo. Pubblicherò un articolo dedicato proprio a questo. Rimanete aggiornati, condividete questo post ed iscrivetevi al mio canale YouTube!
Per acquistare questa stampante, seguite questo link.